Teodoro Cotugno nasce a Desio, in provincia di Milano, nel 1943. La sua famiglia, trascorso un periodo a Castiraga Vidardo, nel lodigiano, si trasferisce a Lodi nel 1953; questi luoghi della Lombardia resteranno la sua fonte di ispirazione privilegiata anche se non unica. Nel 1962 incomincia l’attività artistica e verso la metà degli anni sessanta entra a far parte, con altri pittori lodigiani, del gruppo C14. Esperienze significative del periodo sono anche un breve soggiorno a Parigi e un viaggio a Londra, occasione di confronto diretto con i maestri del passato. Fondamentale, a partire dalla retrospettiva bolognese del 1966, è l’incontro con la grafica di Giorgio Morandi, tale da spingere Cotugno a un severo apprendistato in ambito calcografico. Morandi resterà per lui, insieme a Luigi Bartolini, punto di riferimento costante.
Negli anni settanta costituisce con alcuni artisti lodigiani il circolo culturale “Il Segno”, dedito allo studio e alla salvaguardia della grafica d’arte. Nel 1979 e nei due anni successivi frequenta corsi di grafica presso l’Istituto Statale d’Arte di Urbino e nel 1985, con insegnanti e compagni di studi urbinati, crea l’associazione “Grafica Originale” per la salvaguardia e la valorizzazione di questa espressione artistica. La passione per l’incisione spingerà Cotugno, di ritorno da Urbino, a rinunciare alla pittura per alcuni anni, durante i quali si dedicherà solo alla calcografia.
Dal 1992, desideroso di spazi più ampi per la sua attività, si trasferisce da Lodi a Salerano sul Lambro, negli spazi del Castello Vistarini.
Dagli anni novanta Cotugno si reca annualmente in Bretagna e in Normandia, spesso in compagnia di amici artisti, e nella Riviera di Ponente, a Varigotti e a Finale Ligure. Sfondo dei quadri e delle incisioni sono anche i paesaggi dell’isola siciliana di Pantelleria; l’artista, come faceva Luigi Bartolini, ama lavorare en plein air, in campagna o lungo la marina.
A tutt’oggi Teodoro Cotugno ha tenuto circa novanta esposizioni personali anche in importanti sedi e ha partecipato a un centinaio tra collettive, inviti e concorsi tra grafica e pittura, quali: Premio Internazionale dell’Incisione di Biella, Triennale dell’Incisione di Milano, Biennale dell’Incisione di Acqui Terme, l’Incisione Italiana del XX secolo di Milano e all’estero alla Biennale di Conflans Sainte Honorine (Francia), Triennale dell’Incisione di Cracovia (Polonia).
- 1996 Modica (RG), I Rassegna nazionale dell’acquaforte figurativa italiana.
- 1999 Milano, Premio Leonardo Sciascia “Amateur d’estampes”.
- 2001 Cavaion Veronese (VR), I Biennale di incisione “Giuseppe Polanschi”.
- 2003 Cavaion Veronese (VR), II Biennale di incisione “Giuseppe Polanschi”.
- 1993, 1995, 1997, 1999, 2001 Acqui Terme (AL), Biennale di Incisione.
Di rilevante importanza è l’esposizione “Il naturalismo poetico” presso la Galleria Ponte Rosso di via Brera a Milano nel marzo 2009 a cura di Tino Gipponi, con acqueforti e dipinti.
Di lui hanno scritto: Ferdinando Arisi, Paolo Bellini, Alessandro Beltrami, Renzo Biasion, Aldo Caserini, Enzo Fabiani, Carlo Fayer, Patrizia Foglia, Stefano Fugazza, Chiara Gatti, Mario Ghilardi, Tino Gipponi, Emilio Gnocchi, Marco Fragonara, Giorgio Lise, Trento Longaretti, Carlo Morra, Simona Orlandini, Alberico Sala, Marcello Salvati, Franco Sciardelli, Giorgio Seveso, Dino Villani.